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Gragnano è un piccolo borgo vesuviano di circa 29 mila abitanti, eppure difficilmente esiste una realtà pareggiabile alla sua in termini di storia, cultura e tradizione.

Questo borgo è antichissimo e ricco di numerosissime eccellenze che spaziano dal mondo del food, a quello enogastronomico, al settore manifatturiero e turistico. Ecco cosa non perdere di Gragnano

Cosa vedere a Gragnano

Il centro storico è estremamente caratteristico per i suoi riferimenti medioevali e qui è possibile ammirare la splendida Chiesa del Corpus Domini, tipica di questo periodo. Il suo stile lineare e pulito è incantevole, e tutta la struttura è ricca di elementi legati al territorio, come la scalinata principale ad esempio, composta in pietra lavica caratteristica dei paesi vesuviani.

Sul territorio, poi, sono presenti resti di mura di cinta, cinque torri e due porte risalenti alla fine del XII secolo, a testimonianza dell’antichità di questa città.

Cosa degustare a Gragnano

Da un punto di vista gastronomico, si può tranquillamente affermare che a Gragnano c’è l’imbarazzo della scelta. Da cosa iniziare?

La pasta di Gragnano

Prima di tutto, bisogna dire che Gragnano è conosciuta in Europa come “la città della pasta”. In particolare, quella dei “maccaroni“, che ha reso famosa Gragnano nel mondo, risale alla fine del XVI secolo, quando compaiono i primi pastifici a conduzione familiare.

Negli anni questa produzione è diventata talmente importante da essere definita come l’”oro bianco”. Un particolare tipo di pasta, inoltre, è la “trafilata al bronzo”, pasta di semola di grano duro.

Unica nel suo genere, in quanto la trafilatura al bronzo e l’essiccazione lenta a basse temperature le conferiscono una rugosità particolare, che trattiene meglio i condimenti.

Il panuozzo di Gragnano

Photo credit: TripAdvisor

Un altro prodotto famosissimo della zona è, senza alcun dubbio, il “panuozzo”, un tipo particolare di pagnotta, speciale grazie alla materia prima della farina che lo rende davvero unico.

Il panuozzo offre tantissimi gusti e tantissime varianti ma, immancabili, sono gli ingredienti caseari e di carne, come porchetta o salsiccia.

Il vino di Gragnano

Infine non può mancare all’appello il vino di Gragnano. Un rosso rubino intenso, frizzante, con la sua caratteristica schiuma violacea che deriva dalla colorazione dell’uva che è circa al 30% Aglianico e al 70% Piedirosso. Ideale per accompagnare primi piatti e carne.